Sto per morire? Sto per impazzire?
La paura di perdere il controllo deriva dal bisogno di padronanza dell’ ambiente.
Il controllo e l’ autocontrollo dello spazio vitale è una necessità fondamentale. Significa essere padroni di se stessi, essere in gamba, saperci fare, non fallire. Perdere il controllo= scomparire
La sensazione di possesso del controllo sugli organi vitali, della salute fisica e mentale è una esigenza e un bisogno fondamentale. Fa parte del controllo della vita e del proprio ambiente. Nessuno è tranquillo se sa di essere alla guida di un mezzo di cui non si ha il controllo.
Controllo = Padronanza di sé. Sensazione di essere alla guida del proprio mezzo, della propria vita.
No padronanza di sé = Insicurezza
Insicurezza = No controllo della situazione
La paura di perdere il controllo non è una definizione diagnostica. Non si trova nei manuali di psicopatologia come il D.S.M. (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), perché è un disturbo intermedio, sottostante alle ansie, a fobie, attacchi panico, disturbo ossessivo e disturbi psicotici. Ma e’ una delle paure più frequenti e diffuse.
“Mi trovavo in un centro commerciale, all’improvviso ho avvertito un senso di nausea. Mi girava la testa, mi sentivo svenire. Ho avvertito un senso di oppressione al petto che mi dava respiro pesante ed affannoso. Ho iniziato a sudare freddo. Non riuscivo più a pensare, non avevo più controllo di me stesso. Ero rigido e l’unica cosa che volevo era andare via da lì…”.
Questo è il racconto di un attacco di panico, gravato dalla paura di perdere il controllo.
Chi soffre di questo problema è angosciato dalla paura dell’eventualità di perdere la padronanza e il controllo sugli organi del corpo e della mente.
La paura di perdere il controllo è in grado di causare molta sofferenza. E’ una sintomatologia invalidante e debilitante.E’ causa di angosce, ansie e attacchi di panico.
La sensazione di perdita di controllo è percepita molto grave, pericolosa e temuta. Viene considerata insopportabile e rischiosa. E’ temuta perché è una sensazione di un distacco, di un rilascio, di un crollo dei meccanismi di controllo delle capacità fisiche e psichiche.
Il soggetto che vive queste ansie sul versante corporeo può temere di avere un infarto, un collasso cardio-circolatorio o una malattia con conseguenze catastrofiche.
La paura di ammalarsi di cancro è un aspetto della paura di perdere il controllo. Un tumore è considerato inguaribile. Il soggetto teme questa malattia perché pensa che una volta contratto un tumore non si guarisce, è inguaribile, non si torna indietro.
La paura spesso diventa fobia e può arrivare fino agli attacchi di panico. La paura di perdere il controllo è una componente del disturbo degli attacchi di panico.
Chi soffre della paura di perdere il controllo a livello mentale può temere di impazzire e avere un’interruzione del controllo sul comportamento. La perdita di raziocinio può portare a comportamenti anti-sociali, non accettabili, pericolosi, violenti per sé e per altri, comportamenti immorali, vergognosi e indecenti, con l’effetto di una generale disapprovazione ed esclusione sociale.
Chi teme queste conseguenze avrà preoccupazione che la mancanza di controllo porta a commettere qualcosa di grave. Il timore di queste conseguenze porterà ansia e necessità ad accentuare il controllo.
Questi dubbi porterà la preoccupazione di trovarsi di fronte a situazioni nuove di cui non si ha il autocontrollo.
La paura anche solo immaginate di conseguenze nefaste porta ad accentuare l’ attenzione, che sarà mobilitata a cogliere ogni indizio per evitare simili conseguenze temute.
Tutte le avvisaglie di una perdita del controllo saranno assimilati e generalizzati a segni simili e affini. Tutto ciò che può avere una certa attinenza con ciò che si teme sarà accomunato. La tensione sarà incrementata per evitare la perdita dell’ attenzione.
Vi sono persone che hanno bisogno di estendere all’estremo il loro bisogno di controllo, fino al punto di desiderare di controllare il loro cuore (pensiero: ‘può sopravvenire un infarto, ossia un evento incontrollabile quindi morte sicura), respirazione (insonnia= ‘non posso dormire,altrimenti ho paura di non respirare durante il sonno’), controllo continuo sui processi psichici ( ‘se perdo il controllo può sfuggire un atto violento verso di me, i miei cari o verso gli altri’).
C’ è un gruppo di pazienti, specie del tipo ossessivo,che temono la perdita di controllo esterno, vale a dire dipendente non da se stessi, ma dall’ ambiente esterno, dalle altre persone, dalla natura, da microrganismi e in genere da tutte quelle cose esterne difficilmente controllabili. Alcune forme di ‘controllo esterno’ possono essere:
– incidenti stradali provocati da disattenzioni di altri automobilisti. In costoro la paura dipende dalla convinzione: “la situazione mi dà ansia perché difficilmente controllabile, perchè non posso controllare il comportamento di guida di altre persone.”.
–Paura della contaminazione, incontrollabilità dei virus,dei germi, della pulizia.
–Paura di eventi calamitosi naturali, come terremoti, inondazioni, temporali,fulmini,ecc.
La paura di questi pazienti è: “Io non posso controllare l’ambiente, quindi ho paura di gravi fatti a cui non posso sottrarmi”.

Sto per morire? Sto per impazzire?
Il paziente, nel suo attacco di panico, si sente minacciato da uno sconvolgimento interno sovrastante (malattia mentale,infarto,ictus,etc.). La perdita di controllo sulle reazioni riflesse automatiche, che per la sua intensità crea impotenza, rinforza il concetto di essere vittima di forze interne ed esterne, di cui non si ha nessun controllo e necessità di appoggiarsi ad una figura che dia aiuto e sicurezza (Agorafobia).
Perché non si riesce facilmente ad affrontarlo?
Perché agiscono alcune convinzioni, regole e principi del tipo:
-“L’evento catastrofico è imprevedibile, può colpirmi in qualsiasi momento”.
-“Non c’è nulla che io possa fare per schivarlo o mitigarlo”.
-“Qualsiasi sensazione particolare (dolore addominale o toracico) può essere segno di un processo fatale”.
-“Se il processo non è bloccato può accelerare fino al disastro finale. Siccome non riesco a controllarla, la situazione è pericolosa”.
-“E’ imprevedibile. La perdita di controllo viene attivata, mantenuta o accresciuta dal suo venir dal nulla, cioè senza alcuna correlazione con niente”.
-“Il pericolo può manifestarsi in vario modo”.
-“Può partire una minaccia o un comportamento violento e pericoloso non appena mi distraggo o mollo il controllo”.
-“Mi sento impotente e inefficace in tutti i sensi”. Etc. Etc.Etc.
Il tutto è accompagnato da una quantità enorme di sensazioni e immagini tragiche che, come delle difese, fanno immaginare le funeste conseguenze allo scopo di creare evitamento o richieste di aiuto.
La perdita di controllo viene vissuta come estremamente pericolosa per la nostra incolumità fisica ed emotiva. Nasce il disturbo emotivo (ansia generalizzata, fobie, attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo,ecc.) che rappresentano un sistema difensivo, una specie di Task Force, il cui scopo è quello di fronteggiare l’ allarme per la perdita di controllo.
Soluzioni terapeutiche
1)-Trattamento per alleviare la sintomatologia ansiosa e depressiva.
Trattamento farmacologico, esercizi di rilassamento, terapia corporea, respirazione e meditazione. Lo scopo è quello di far abbassare ‘la temperatura della caldaia’ per diminuire il livello di emotività che, ‘come un vaso colmo d’acqua, basta anche una minima goccia per far traboccare il vaso’ e far scattare le difese.
2)-Discutere e contrastare le convinzioni distorte, acquisire conoscenza e aumentare la Self-Efficacy
-Ad esempio. Convinzione:Il panico è può manifestarsi ‘a ciel sereno’, improvvisamente e senza alcuna attinenza con la nostra vita attuale.
-Tutto ciò è falso. Osservando attentamente, si può scoprire che esso era in via di preparazione.
-Si può pensare che si è completamente in balia dei sintomi,che realmente si rischia di morire o di impazzire, mentre tutto ciò è la normale reazione emotiva (reazioni riflesse automatiche) con una durata limitata e con una frequenza limitata o variabile.
-Si può essere convinti che i sintomi ritorneranno e che mai si è liberi del tutto e completamente.
-A volte succede che si chiede la guarigione razionalmente, ma non è quello che realmente desidera l’ inconscio.
Spesso i sintomi hanno un significato particolare, una specie di ‘messaggio in una bottiglia’. Una necessità inconscia di un cambiamento di vita importante, ma che si ha paura di accettare.
CONCLUSIONE
Le angosce, le ansie e attacchi di panico causati dal timore di perdere il controllo non sono facili da sostenere. Se non si riesce a fronteggiare il problema è bene impiegare un aiuto specialistico.
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