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Channel: Dott. Mario Di Nunzio, Autore presso Come Vincere le Ossessioni, il Panico, l'Ansia e Vivere al meglio la tua Vita.
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Paura e ossessione di essere omosessuale

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L' ossessione di essere omosessuale
Ossessioni e paura di essere omosessualeQuesto articolo descrive il dubbio ossessivo 
di essere omosessuale, o la paura di diventarlo
 pur non avendo fondati motivi di ipotizzarlo.

Siamo nell’ambito delle ossessioni sessuali.

Il timore ossessivo dell’ omosessualità è uno specifico sotto tipo di disturbo ossessivo compulsivo.

Nelle ossessioni sessuali troviamo dubbi, insicurezze, sofferenza, ansia, sensi di colpa, sensi di vergogna, depressione e considerazione di se stessi come persone perverse e immorali.

Alcuni soggetti sofferenti di questa forma di disturbo riferiscono dubbi e paure di essere gay o lesbiche. Queste costituiscono una forma di espressione del disturbo ossessivo compulsivo.

Alcuni di loro sono persone sensibili e profonde, forse con un passato di timidezza, chiuse, con grossi problemi di approccio al sesso opposto, che hanno sempre desiderato un rapporto etero, segretamente, senza osare, ma che ad un tratto vengono trafitte da una domanda, silenziosa e letale, un dubbio che li inchioderà al muro a lungo e dolorosamente: il dubbio di essere omosessuali.

Cosa sono le ossessioni omosessuali?

Sono dubbi intrusivi e ricorrenti sulla propria identità sessuale.

Pensieri indesiderati, impulsi o immagini di relazioni fisiche con persone dello stesso sesso, che, senza nessun controllo, affiorano alla coscienza e iniettano il dubbio di essere gay, o di poterlo diventare, pur non avendo mai, in passato, avuto dubbi sulla propria sessualità.

L’insorgenza di questi dubbi porta a provare insicurezza sulla propria identità sessuale e fa instaurare indagini ripetute sulle esperienze passate, per ricordare di avere avuto attrazione o azioni da gay o da ragazze lesbiche.


Molte persone tormentate dal
dubbio e dalla sofferenza di essere omosessuali, quando sono nelle vicinanze di persone dello stesso sesso, si vedono costrette a scrutare il proprio corpo, in cerca di segni di eccitamento sessuale.

Alcuni evitano il contatto con uomini gay, lesbiche, bisessuali, persone effemminate o mascoline per il timore di una sorta di “contagio” che possa in qualche modo “attivare” una sorta di omosessualità latente.

Altre ancora
in presenza di persone gay o individui dello stesso sesso, hanno timore di mostrare atteggiamenti equivoci. Frenano il loro comportamento per timore di perdere il controllo e liberare impulsi sessuali indesiderati.

Gli individui con ossessioni di omosessualità si preoccupano che le altre persone possano pensare che loro sono gay, e cercano di proposito di comportarsi “da etero”.

Pensieri eMa ne sono attratto? rituali mentali nel disturbo ossessivo di omosessualità

Pensieri:


  • Trovo quella persona attraente?”

  • Sono eccitato in questo momento?”

  • Sono abbastanza disgustato da questa scena (Vedendo coppie dello stesso sesso)?” .

La necessità di “capire” o determinare il proprio orientamento sessuale può portare a questi atteggiamenti:

  • Ripetizioni a se stesso di non essere omosessuale.

  • Cercare di convincersi inequivocabilmente del proprio orientamento sessuale.

  • Rassicurazioni sul proprio orientamento sessuale (“Sono assolutamente eterosessuale?”).

  • Cercare la sicurezza della propria eterosessualità attraverso un analisi continua delle precedenti esperienze relazionali o sessuali.

  • Confronti mentali del suo modo di essere con le persone etero e con le persone omosessuali.

  • Riesame dei fallimenti dei rapporti precedenti per assicurarsi che i partner precedenti non lo/la credevano gay/lesbica.

  • Pianificare e anticipare tutte le probabili conseguenze di un’ esplosione indesiderata di omosessualità”fuori controllo.

  • Riduzione dell’ansia causata dai pensieri intrusivi attraverso l’immaginazione di atti eterosessuali, o visione di genitali del sesso opposto.

  • Sorvegliare l’ambiente per identificare persone che potrebbero essere gay o lesbiche.

  • Richiamo alla mente di passate esperienze sessuali soddisfacenti, per fuggire da pensieri indesiderati.

  • Sostituzione di pensieri omosessuali intrusivi con pensieri di altro tipo.

  • Assunzione di portamento eccessivamente mascolino (se uomo) o femminile (se donna) al fine di apparire etero.

  • Scelta di “adeguati” argomenti maschili o femminili.

  • Assunzione di rituali di lavaggio (mani, ecc.) nel caso si sia entrati in contatto con uomini gay, lesbiche, o persone bisex.

  • Visione di pornografia omosessuale allo scopo di “dimostrare”a se stessi di provare disgusto.

    -Chiedere rassicurazioni sulla propria sessualità ad altre persone.

    – Iniziare nuove storie eterosessuali per “provare” a se stessi di essere eterosessuale e di esser attratto da persone di sesso opposto.

    -Masturbazione compulsiva con pornografia eterosessuale al fine di ottenere rassicurazione di essere attratti dal sesso opposto.

  • Verifica sessuale con persone dello stesso sesso per trovare queste esperienze angoscianti e indesiderate.  

Torna sù

  • Evitare gay, lesbiche e bisessuali.

  • Evitare il contatto fisico con persone dello stesso sesso (stringersi la mano, abbracci).

  • Evitare le cose che sono state toccate da uomini gay, lesbiche o bisessuali.

  • Evitare di rimanere soli o evitare le conversazioni con individui dello stesso sesso.

  • Ispezione corporea in cerca di segnali fisici di eccitamento.

  • Evitare luoghi frequentati da persone omosessuali.

  • Evitare palestre, spogliatoi, bagni pubblici e altre situazioni in cui possa potenzialmente esserci nudità di individui dello stesso sesso.

  • Evitare immagini / film che ritraggano persone attraenti dello stesso sesso.

  • Evitare persone attraenti dello stesso sesso.

  • Evitare le attività che non sono tipicamente maschili (se uomo) o femminili (se donna).

  • Vestirsi in modo tipicamente maschile o femminile.

  • Evitare musica o film con attori o personaggi gay.

  • Evitare il contatto visivo con persone dello stesso sesso.

  • Evitare, quando si è in pubblico, di guardare l’inguine, il sedere o il petto di persone dello stesso sesso.

  • Evitare di masturbarsi per paura che compaiano pensieri indesiderati a contenuto omosessuale.

  • Evitare programmi televisivi con personaggi o temi omosessuali.

  • Evitare oggetti con immagini ed altri simboli associati all’omosessualità.

  • Evitare un abbigliamento androgino o stravagante.

  • Provare disprezzo, muovere ostilità o atti aggressivi verso le persone omosessuali.


Trattamento della paura ossessiva di essere gay o lesbica.

Rassicurazioni

E se questo non è DOC? E se sono davvero gay o lesbica?”.

Queste sono domande ricorrenti ed è importante discuterne coOssessione dell' omosessualitàn un terapeuta esperto.

Se soffrite di dubbi ossessivi riguardo al vostro orientamento sessuale, ricordate che questi paure sono un “falso allarme”, che non ha nulla a che fare con il vostro orientamento sessuale vero e proprio.

Le persone in cerca di cure per il DOC da omosessualità sono in ansia perché vorrebbero ad ogni costo avere sicurezza assoluta e conoscere con certezza la verità.

Per tranquillizzare chi ha dubbi su un inaspettato cambiamento di interesse sessuale, si può affermare senza ombra di smentita che non accadrà mai un cambiamento sessuale.

L’eterosessuale con DOC Omosessuale può pensarci e ripensarci quanto vuole, provare rapporti omosessuali, qualsiasi cosa, ma rimarrà sempre e solo eterosessuale.

Un altro dubbio delle persone con paura di essere omosessuale è quello di credere che si può diventare ‘omosessuali’ anche negli anni a venire, anche dopo un lungo periodo di eterosessualità.

Forse si fa riferimento all’eventualità della persona che si è sempre percepita eterosessuale, ha avuto esclusivamente relazioni eterosessuali (magari è fidanzata/o o sposata/o) e improvvisamente scopre di essere gay.

In TV e sui giornali si sentono spesso di personaggi famosi che di punto in bianco fanno “coming out”, ossia “uscire allo scoperto e dichiarare la vera natura sessuale”.

Tutto ciò è una BUGIA. Non esiste l’omosessualità latente!

Non esiste una parte segreta di te stesso pronta a venire fuori all’improvviso.

Non esisteinvitoo “un impulso” alla sessualità gay che spunta così, all’ improvviso, da un giorno all’altro, dopo anni di matrimonio o anni di rapporti eterosessuali.

Eventuali esperienze avute con amichetti durante l’infanzia o pubertà sono diffusissime e NON rappresentano segnali di tendenze omosessuali.

Voglio uscire dall’articolo

Cosa è l’omosessualità latente

Chi dice di essersi svegliato gay a 40 anni racconta balle.


Quando si dice che un ragazzo “si è scoperto gay a 25 anni” si intende che quel ragazzo ha accettato la sua omosessualità a 25 anni. Ma
deve essere chiaro che lo sapeva da ben prima. L’orientamento sessuale ha origini molto lontane e le sue prime manifestazioni sono molto precoci, poi matura piano piano attraverso la masturbazione durante l’adolescenza, ma nella sostanza è chiaramente definito già a 13/14 anni.

Di
fferenza fra la vera omosessualità e D.O.C. omosessuale

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo Omosessuale è una cosa totalmente diversa dall’omosessualità.

C’è una differenza abissale tra chi soffre di ossessioni a sfondo omosessuale e chi è veramente gay.

Chi è omosessuale sa di esserlo. Non ha la paura o il dubbio di esserlo o di poterlo diventare. Lo sa da sempre.

Non gl
i viene minimamente il panico a pensare questa frase. Non v
a a cercare sintomi. Lo sa e basta.

La sofferenza dei primi è violenta ed insanabile, dovuta ad una totale incompatibilità ed estraneità dei pensieri ossessivi. Nel secondo caso invece la sofferenza nasce dal dissenso tra la propria Natura e la Società, tendenzialmente non favorevole a quell’orientamento.

Psicoterapia del Disturbo Ossessivo Compulsivo omosessuale

Il bisogno assoluto di certezze costituisce uno dei fattori principali di mantenimento del problema e il punto centrale di ogni terapia.

Il trattamento del disturbo ossessivo, quindi, non deve solo rassicuCattivi pensieri nel DOC e nella depressione post-partumrare, né solo convincere il paziente che i dubbi sono infondati, ma deve avere l’obiettivo di insegnare a convivere con una certa quantità di dubbio,di non cercare verità assolute, del tipo ‘tutto bianco o completamente nero’ oppure cercare sicurezze al 100 per cento.

Il trattamento non deve solo mirare a rassicurare il paziente che non è omosessuale, quanto piuttosto aiutarlo a convivere con una certa quantita di caratteristiche di persone dello stesso sesso e tollerare l’inspiegabile.

Il timore ossessivo di essere omosessuale funziona proprio come le altre tipologie di ossessioni del DOC: più si analizzano i pensieri e la fisicità per cercare di “capire la verità”, più è probabile che i sintomi ossessivi vengano alimentati e rafforzati.

Spesso le persone con questo tipo di DOC manifestano una profonda paura per la critica, il rimprovero e il disprezzo, che minacciano la loro necessità di persone accettate e degne di essere amate. In questo senso, la psicoterapia ha il compito di ridefinire l’autostima del soggetto, stimolando criteri di auto-valutazioni più interni, al fine di ridurre la paura che del giudizio degli altri.

Il profilo di personalità delle donne con ossessioni sessuali e con la paura di essere lesbica presentano, più o meno, la stessa sintomatologia del disturbo degli uomini, ossia paura della diversità, dell’ isolamento, timore dell’ insicurezza, sentimenti di fragilità e la paura di perdere il controllo.

Il timore di essere omosessuale non è determinato da motivi di intolleranza o di disprezzo verso le persone gay o lesbiche, anzi spesso traspare un sano rispetto, se non di vera e propria ammirazione, ma piuttosto può essere legato ad aspetti di fragilità, intolleranza al dubbio e le insicurezze.

Come uscire dal Doc Omosessuale, allora?

Cominciando a smetterla di prendere per vere tutte le fesserie che il DOC ci propina.

Perchè lo farà, continuerà ancora. Ti riempirà di dubbi e di paura. Ti farà percepire altri “colpetti”, “pseudoattrazioni” e “movimenti delle parti inguinali”.

Cominciamo a conoscere, il nostro avversario. Iniziamo a vederne le strategie ed i meccanismi e ad intuire la direzione dei suoi colpi bassi.

E possiamo decidere di non seguirlo nell’ennesima trappola. Possiamo decidere di non fare sempre gli stessi errori, di fare qualcosa di nuovo: non fare azioni forzate allo scopo di convincere noi stessi, non compulsare, non cercare rassicurazioni, non cercare altre informazioni.

Sarà dura. Possiamo stringere i denti ed aspettare che la tormenta passi da sola o rivolgerci ad un terapeuta esperto. Perché la tempesta passerà, puoi essere certo.

Per vincere la battaglia sul Disturbo Ossessivo Compulsivo (D.O.C.) e la paura dell’ omosessualità sono essenziali terapia Cognitivo-Comportamentale, compiti di Mindfulness e tecniche R.Q.I. per sradicare dubbi e installare sicurezze.


Come Pronto Soccorso ecco un utile esercizio.

Praticare mindfulness educa a radicarci nel presente, nel «qui e ora», imparando atteggiamenti basati sull’accettare noi stessi, a vivere con ascolto e attenzione le sensazioni, le emozioni, i pensieri, le relazioni.

Invece di iniziare a rimuginare ed essere attanagliato dal dubbio bisogna imparare ad accorgersi e rendersi conto della parte ( le parti) del corpo che agitate. L’ansia si manifesta in maniera diversa da persona a persona, comunque può essere lo stomaco, tensione alla schiena, al collo, ecc.

Porta la
tua attenzione e
osserva queste parti agitate come uno spettatore neutrale, senza emettere valutazioni o giudizi.

Forse inizialmente c’è grande tensione, ma lentamente , con la consapevolezza di essere ‘QUI’ ed ORA’ si calmerà la tensione e si instaura maggiore fiducia nelle proprie capacità a controllare e monitorare.

Prendere cSto bene oraoscienza della respirazione. Iniziare semplicemente a prendere un respiro più profondo ogni tanto: una piccola azione pratica, che non impegna al punto di dover essere rimandata e consente di sviluppare attenzione e di “sommare” boccate di ossigeno che vanno a dare beneficio all’intero organismo. Da questo inizio si passa poi ad effettuare 10 respiri profondi nel tragitto dall’ufficio alla mia auto e viceversa, nelle sale d’aspetto degli aeroporti, scorrendo la posta elettronica al computer, in ascensore, ascoltando altre persone parlare durante le riunioni.

Le 5 fasi dell’esercizio:

  • Prendere coscienza del respiro.
  • E’ costituito da 10 respirazioni profonde e continue (senza apnee);
  • Una respirazione è composta da inspirazione + espirazione.
  • Le respirazioni sono eseguite attraverso il naso o la bocca;
  • Il ritmo può essere lento o veloce, a seconda delle necessità;
  • Inspirare riempiendo completamente il torace ed espirare seguendo con l’attenzione il percorso dell’aria.

Invece di lasciar correre i pensieri in mille direzioni, mi sintonizzo sull’attenzione a quelle parti del corpo.

Attraverso l’applicazione pratica della mindfulness,anche il lavoro, o la pratica sportiva svolta, ha acquistato un carattere più giocoso. Seguo con consapevolezza i movimenti piccoli o forti richiesti dal lavoro e dalla occupazione che sto svolgendo.

Attraverso ciò si realizza tre abilità fondamentali che vengono apprese e coltivate con la pratica quotidiana:

1. Apprendere ad ancorarsi al momento presente, invece di essere catturati da anticipazioni catastrofiche del futuro, oppure da recriminazioni sul passato.

2. Apprendere a riconoscere i pensieri in quanto tali, e a non considerarli dati di fatto.

3. Superare la tendenza all’evitamento, caratterizzato da atteggiamenti di fuga e di rifiuto nei confronti dei propri pensieri, emozioni e sensazioni fisiche. Questo obiettivo è correlato alla consapevolezza di poter scegliere le proprie azioni, e su cosa applicare il nostro impegno.

La sensazione di pace che ne segue è impagabile.

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