Come vincere un disturbo ossessivo compulsivo.
Caso clinico di Rickie
Questo articolo espone la guarigione di un giovane affetto da un disturbo fobico-ossessivo.
L’articolo è interessante perché parte dal presupposto che perfino un disturbo serio come un problema ossessivo può essere guarito qualora si riesce a trovare l’ interruttore che spegne i motivi che fanno nascere e alimentano il disturbo ossessivo.
Caso Clinico
Rickie è un giovane di 19 anni. Ha richiesto l’intervento terapeutico a causa dell’ ansia, malessere e disturbi psicologici di natura sessuale di cui è sofferente da un po’di tempo.
Riferisce di avere idee fisse, pensieri, immagini intrusive e fuori controllo, molto difficili da fermare. Seriamente preoccupato soprattutto per l’impotenza virile e la paura di non avere erezione, dubbi di non essere attratto dalle donne, timore di non riuscire più con loro e difficoltà ad avere rapporti con la sua attuale ragazza.
Dichiara di provare immagini di molestie sessuali a bambini, immagini oscene e irriverenti verso donne adulte e impegnate, dubbi sulla sua identità sessuale e paura dell’ omosessualità.
Immagini irrispettose e blasfeme di figure religiose e demoniache alimentavano la paura e la sensazione di perdita di controllo.
Le idee e le immagini che si addensavano nella sua mente erano,quindi, di natura sessuale.
I problemi di Rickie sono apparsi immediatamente gravi,numerosi e irrisolvibili.
Il giovane era costantemente in stato di allarme, agitato e in tensione. Sentiva che ovunque volgeva lo sguardo scattava un’ immagine malvagia e blasfema, del tutto contrario a come lui credeva di essere.
–Rickie riferiva che se il suo sguardo si posava su una donna (anche della sua famiglia), la sua televisione mentale gli mostrava un atto indecente.
-Se guardava una bambina scattavano immagini intrusive, oscene e inaccettabili.
-Se il suo sguardo si posava sugli uomini, ecco che giungevano inaspettatamente immagini omosessuali.
-Pregava spesso per avere un aiuto per uscire da questo stato, ma quando pensava di stare in chiesa arrivavano immagini di sesso con le figure sacre.
La sua vita era un caos, un inferno: stressante e faticosa. Soffriva di ansie, dolori alla testa, amnesie e insonnia. Riusciva a distrarsi solo nei momenti più caotici durante il suo lavoro di cameriere.
Questa situazione era iniziata da tre anni, da quando era finita una tormentata storia sentimentale con una ragazza. Una storia difficile e impossibile perché la ragazza non era facile da trattare. Una tipa imprevedibile, irascibile, con reazioni emotive esagerate e difficili da anticipare. Una storia che funzionava solo a livello sessuale.
Come funziona la patologia
Rickie ha una personalità ossessiva. Le persone con tale struttura di personalità sono perfezioniste, non sopportano i dubbi e le incertezze, ragionano in maniera ‘tutto o nulla’, ‘0 – 100’, completamente bianco o completamente nero, senza una scala di grigio intermedia. Nel caso della personalità di questo giovane questa struttura di personalità portava a pensieri del tipo:
“Desidero essere ‘un uomo’. Se desidero le donne, ho desiderio di loro,ho attrazione sessuale ed ho erezioni del pene solo allora sono un uomo vero”.
“Se ho l’erezione e ho rapporti sessuali completi allora sono un vero uomo”.
“Se ho dubbi e incertezze vuol dire che posso essere pedofilo, omosessuale o depravato”. “Tutto questo non posso accettarlo!”
Cosa significa
Il chiodo fisso di Rickie era ‘Io non posso fallire’. Purtroppo la paura del fallimento alimentava l’ impotenza.
Per vincere tutti timori sulla sua identità, problema di base di tutta questa florida sintomatologia ossessiva, per lui era indispensabile avere al più presto rapporti con le donne.
Ai fini terapeutici, se vogliamo arrivare al pulsante di STOP, non bisogna rivolgere l’attenzione solo ai sintomi e cercare di fermarli. E’ un lavoro arduo, perché questi rappresentano delle difese. Bisogna lavorare sulla sorgente del problema e limitare il carburante che alimenta il fuoco ossessivo.
Le regole profonde e le convinzioni distorte dell’ inconscio di questo giovane erano: “Se non ho rapporti con le donne vuol dire che non le desidero, quindi sono omosessuale, sono un pedofilo, sono un depravato. IO NON POSSO ACCETTARLO!”.
La mente creava in maniera ossessiva immagini delle conseguenze che sarebbero accadute se non aveva rapporti completi e non diventava un vero uomo. La mente operava nei termini: “Ecco quello che ti succede se…!
Certo, non piace a nessuno considerarsi un pedofilo o un depravato. Una personalità ossessiva che non tollera dubbi, che pensa in ‘maniera tutto o nulla’, che opera in maniera perfezionista, ogni incertezza vuole dire ‘non sono al sicuro’. “Ho i dubbi? Non sono sicuro sulla mia identità sessuale? Allora posso essere anche quello che temo di più (un pedofilo,un depravato, un omosessuale)’.
Soluzione
La maniera appropriata per aiutare Rickie è stata trovata in tre soluzioni:
- Mitigare l’ansia e l’ emotività con EMDR e Tecniche di Integrazione Emisferiche.
L’ utilizzo della tecnica di EMDR ha desesinbilizzato il trauma vissuto nel rapporto negativo con la prima ragazza.
Le tecniche di Integrazione Emisferiche sono servite a riequilibrare e a sincronizzare gli emisferi cerebrali. Nel caso di forte emotività queste tecniche sono utili perché riequilibrando e sincronizzando l’emisfero destro e l’emisfero sinistro fanno abbassare il livello dell’emotività e incrementa la capacità di ragionamento.
- Trasformare le pretese della personalità ossessiva.
Non ricercare a tutti i costi la perfezione, ma imparare a convivere con gli errori , le imperfezioni , i dubbi e le incertezze.
- La terza soluzione, la risolutiva, è stata quella di affrontare superare la fobia dei rapporti sessuali e la paura dell’ impotenza.
Non è stato facile convincere Rickie ad avere fiducia. Per fortuna la sua ragazza da tempo si mostrava disponibile e non capiva le reticenze, le scuse e le cautele del giovane. Rickie temeva l’ insuccesso perché avrebbe dato conferma alle sue paure e ossessioni.
Era necessario aggirare la paura ed eludere il super controllo della coscienza. Rickie ha ingannato la sua mente. Ha vinto la paura del rapporto imbrogliando il controllo con un gioco, con un ‘incontro’ di lotta libera con la sua ragazza.
Sono stati sufficienti alcuni amplessi per ridare tutta la fiducia al giovane. Questi successi sono stati utili ad eliminare dubbi sulla sua identità sessuale e sulla paura della perversione e diversità.
Rickie ha iniziato a diradare le sedute. L’ultima volta mi ha chiamato per un aperitivo ad un bar. Era raggiante e allegro.
Ho cercato di limitare il suo entusiasmo, a non illudersi velocemente.
Ci siamo dati appuntamento per un controllo tra un mese.
Conclusione
Esiste il modo per operare su questo disturbo. Bisogna evitare lo scontro frontale con la sintomatologia e ricercare i motivi e i timori profondi che causano il sintomo ossessivo.Esiste un interruttore che può spegnere i motivi che fanno nascere e alimentano il disturbo ossessivo. Bisogna sapere dove trovarlo.
Vincere il disturbo Ossessivo compulsivo
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